Alastor o Alastore (/əˈlæstər, -tɔːr/; greco antico: Ἀλάστωρ, traduzione italiano: "vendicatore") si riferisce a un certo numero di persone e concetti nella mitologia greca:
- Alastor, epiteto del dio greco Zeus, secondo Esichio di Alessandria e l'Etymologicum Magnum, che lo descriveva come il vendicatore delle cattive azioni, in particolare dello spargimento di sangue familiare. Come personificazione di una maledizione, era anche un aiutante delle Erinni. Il nome è anche usato, soprattutto dagli scrittori tragici, per designare qualsiasi divinità o demone che vendichi i torti commessi dagli uomini. Nell'opera di Euripide Elettra, Oreste interroga un oracolo che lo invita a uccidere sua madre, e si chiede se l'oracolo non fosse di Apollo, ma di qualche maligno alastor. C'era un altare a Zeus Alastor appena fuori le mura della città di Taso. Al tempo del IV secolo aC, alastor in greco era degradato a un tipo generico di insulto, con il significato approssimativo di "mascalzone".
- Alastor, principe di Pilo e figlio del re Neleo e di Clori, figlia di Anfione.[7] Era fratello di Asterio, Deimaco, Epilao, Euribio, Eurimene, Evagora, Nestore, Periclimeno, Frasio, Pilaone, Toro e Pero. Quando Eracle prese Pilo, uccise Alastore e i suoi fratelli, tranne Nestore. Secondo Partenio di Nicea, doveva sposarsi con Arpalice, che però gli fu tolta dal padre Climeno.
- Alastor, un guerriero licio compagno di Sarpedonte. Ha combattuto nella guerra di Troia ed è stato ucciso dall'eroe greco Ulisse durante la battaglia.
- Alastoride è una forma patronimica data da Omero a Tros, che probabilmente era figlio del licio Alastor sopra menzionato.
- Alastor, un soldato di Pylian che ha combattuto sotto il loro capo Nestor durante la guerra di Troia. Si ricordava di aver portato, insieme a Mecisteo, fuori dal campo di battaglia il ferito Teucro, come poi fecero anche con Ipsenore.
- Alastor, un cavallo nero appartenente al dio greco Ade. Era uno dei quattro cavalli che trainavano il carro di Ade quando salì dagli Inferi per portare Persefone con sé. Gli altri tre erano Orfneo, Etone e Nitteo.
- Alastor, nella demonologia cristiana, venne considerato una sorta di entità possessore. È stato paragonato a Nemesis. Il nome Alastor era anche usato come termine generico per una classe di spiriti maligni.
Influenza culturale
Alastor è il nome del cavallo di Filippo II di Macedonia, il grande condottiero padre di Alessandro Magno. Celeberrimo per la sua bellezza, indomabilità e velocità, il cavallo venne chiamato così proprio a causa delle sue caratteristiche che ricordavano quelle del temuto spirito della mitologia classica.
Nella demonologia cristiana, Alastor diventa il capo esecutore del re dell'inferno. È citato nel Dizionario infernale di Jacques Collin de Plancy.
Alastor: lo spirito della solitudine è una delle opere dello scrittore romantico inglese Percy Shelley; composta nel 1816, assume i connotati di un'allegoria autobiografica, nella quale vengono espressi temi quali desolazione, solitudine e speranza.
In epoca moderna:
uno fra i principali Personaggi di Shakugan no Shana, light novel giapponese (ma anche manga, anime, e videogioco)
Un demone di nome Alastor appare nella serie comica/musicale Hazbin Hotel, in cui è descritto come Un'entità omicida che nasconde la sua natura sotto un portamento eccentrico ed educato.