Achlys / ˈæklɪs / (greco antico: Ἀχλύς "nebbia" o "oscurità") è un'antica dea greca che simboleggia la nebbia della morte. Secondo alcune antiche cosmogonie, Achlys era l'eterna notte prima del Caos.
Mitologia
Secondo Esiodo, Achlys era la personificazione della miseria e della tristezza, e come tale era rappresentata sullo scudo di Eracle: pallida, emaciata e piangente.
Potrebbe anche essere stata la dea dei veleni mortali come presentata da Nonnus. Secondo il Dionysiaca, Hera si procurò da Achlys infidi fiori del campo che diffondevano un incantesimo dormiente sui figli delle Ninfe Lamuside. La dea quindi distillò droghe avvelenate sui loro capelli e spalmò un unguento magico sui loro volti, cambiando la loro forma umana in quella dei centauri cornuti.
Secondo alcune fonti sarebbe esistita già prima del Caos, altre invece la considerano figlia di Nyx e gemella di Momo. Se consideriamo l'ultima ipotesi come vera, allora Achlys sarebbe una delle Keres
Se Achlys era una figlia di Nyx (Notte), potrebbe essere stata annoverata tra i Keres.
Lo scudo di ercole
«πὰρ δ᾽ Ἀχλὺς εἱστήκει ἐπισμυγερή τε καὶ αἰνή,
χλωρὴ ἀυσταλέη λιμῷ καταπεπτηυῖα,
γουνοπαχής, μακροὶ δ᾽ ὄνυχες χείρεσσιν ὑπῆσαν.
τῆς ἐκ μὲν ῥινῶν μύξαι ῥέον, ἐκ δὲ παρειῶν
αἷμ᾽ ἀπελείβετ᾽ ἔραζ᾽: ἣ δ᾽ ἄπλητον σεσαρυῖα
εἱστήκει, πολλὴ δὲ κόνις κατενήνοθεν ὤμους,
δάκρυσι μυδαλέη.»
«E presso a loro stava la querula Achlys odïosa,
pallida, magra, cascante di fame, e gambe stecchite,
e l’unghie lunghe lunghe sporgean dalle dita: colava
dalle narici moccio, cadevano giú dalle guance
stille di sangue; ed essa, con grande stridore di denti,
stava, e sugli òmeri suoi si addensava la polvere fitta,
molle di pianto.»